La vita in prosa (Italian Edition) by Giovanni Giudici

La vita in prosa (Italian Edition) by Giovanni Giudici

autore:Giovanni Giudici [Giudici, Giovanni]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Edizioni dell'Asino
pubblicato: 2021-05-23T22:00:00+00:00


Sul diritto a non sapere

Ci sono due punti di un discorso di Solženicyn alla Harvard University che mi hanno particolarmente impressionato e che, nonostante le contraddizioni presenti nel contesto, mi incoraggiano a non distogliere troppo frettolosamente l’attenzione dall’intervento dello scrittore sovietico. Uno di essi riguarda il sistema dell’informazione nel mondo occidentale e l’uso che il suo “luogo privilegiato”, la stampa, fa della libertà che gli è concessa. “La necessità di dare con sicurezza una informazione immediata” ha detto Solženicyn “obbliga a riempire i vuoti con delle congetture, a farsi eco di voci e di supposizioni che in seguito non saranno mai smentite e resteranno depositate nella memoria delle masse. Ogni giorno, quanti giudizi affrettati, temerari, presuntuosi e fallaci offuscano il cervello di lettori e ascoltatori, e vi si fissano”. E ancora: “Malgrado – oppure, in una certa misura, a causa – proprio della molteplicità dell’informazione, il mondo occidentale si orienta molto male nella realtà attuale”.

Dalla prima delle due citazioni si spande un’eco sostanzialmente negativa, un puzzo di censura, sia pure animata dalle migliori buone intenzioni. Ma la seconda tocca il punto dolente di una realtà con la quale (e non solo al livello dell’informazione stampata e radiotelevisiva) siamo costretti ogni giorno a fare i conti: la massa d’informazioni che si rovescia, infatti, sul destinatario occidentale ha finito col generare quella che alcuni specialisti anglosassoni definiscano con triste neologismo info-pollution, inquinamento da informazione, e che equivale tendenzialmente a un “livello zero”, ossia a un’informazione che non informa più di nulla.

Nell’Unione Sovietica e in altri paesi dell’Europa orientale (non si potranno evidentemente proporre sullo stesso piano i diversi regimi illiberali dell’occidente) la stampa e la radio-televisione non dispongono della stessa libertà e il rischio dell’inquinamento si rovescia nel suo contrario, ossia in un deficit, in una carenza d’informazione. Solženicyn, che poté pubblicare in patria quella nobile denuncia letteraria che resta Una giornata di Ivan Denisović, ma che ha dovuto pubblicare all’estero l’agghiacciante documentazione di Arcipelago Gulag, ne sa qualcosa. E tuttavia, come ha rilevato Giuseppe Boffa in un suo meditato articolo sull’“Unità”, egli difende paradossalmente un “diritto” dell’uomo a “non sapere”. “Le persone che lavorano davvero” egli scrive “quelle la cui vita è ben riempita, non hanno nessun bisogno di questo flusso pletorico di informazioni abbrutenti”.

Non è questa la sola contraddizione del discorso di Solženicyn che, per esempio, parlando in nome e nell’interesse della libertà individuale non esita a collocare nel campo del Male (insieme, purtroppo, al comunismo) tutta una tradizione intellettuale dell’occidente che di quel concetto di libertà individuale sta alla radice. Quanto alla sua critica dell’informazione, è giusto affermare, come scrive Boffa, che “quell’argomento è lo stesso che molti di noi si sono sentiti più volte prospettare dai nostri colleghi sovietici”. (“La cronaca nera?”, mi disse una volta un diligente interprete. “Ma ai nostri lettori non interessa!” E invece eccomi davanti a uno scritto di Trockij del 1923 su Il giornale e i suoi lettori dove la cronaca nera è sostenuta in quanto “esempio concreto di come si vive”.)

Ma credo



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.